A SPASSO CON WILLY

Un film di Eric Tosti. Con Timothé Vom Dorp, Edouard Baer, Marie-Eugénie Maréchal, Guillaume Lebon, Barbara Tissier. Genere Animazione - Francia, 2019. Durata 90 minuti circa.


Trama

Il piccolo Willy è in viaggio nello spazio con i suoi genitori e si prepara con entusiasmo a tornare finalmente sulla terra. Una tempesta distrugge però la navicella, separandolo da mamma e papà. La sua capsula di salvataggio atterra su un pianeta selvaggio e inesplorato. Con l'aiuto di Buck, un robot di sopravvivenza, dovrà imparare a cavarsela, nella speranza che una sonda intercetti il suo segnale di soccorso e i genitori vengano a riprenderlo.

Elementare nella trama, A spasso con Willy riserva ogni invenzione per la flora e la fauna del pianeta sconosciuto.

L'immaginario, in questo senso, è plasticoso e contemporaneo, tutto colori fluorescenti e creature che s'illuminano al buio, e anche Flash, il cucciolo arancione a cui Willy si affeziona e che diventerà il suo amico più caro, sembra ricalcato sul modello di un pupazzetto cinese da surprise box del giornalaio, mezzo Pokemon e mezzo squishy jelly ball. A ogni generazione il suo paese delle meraviglie, insomma, con quel tanto di psichedelia che permette di sfumare il confine tra sogno e incubo.

Il regista Eric Tosti e gli sceneggiatori David Alaux e Jean-Francois Tosti si conoscono dall'infanzia e hanno fatto del lavoro a sei mani un punto di forza (la loro serie animata "Vita da Giungla" è stata venduta in moltissimi paesi, Italia compresa). Con A spasso con Willy si sono cimentati nel tentativo di fare un film di fantascienza per bambini, con un protagonista unico, o quasi.

I riferimenti al cinema americano e alla letteratura di genere sono tanti, a partire da Il pianeta proibito, con la presenza del robot Robby, trisnonno di Buck, fino all'avventura di un uomo e di un cane in Io sono Leggenda, e poi Rambo, l'archetipo narrativo di Robinson Crusoe, e soprattutto Star Wars, vero faro del film, con le fotografie-ologrammi e soprattutto il robottino Buck, omaggio ai droidi della serie (originariamente bianco e arancione, per una curiosa comunanza di idee, poi riverniciato di rosso fiammante in seguito all'apparizione mondiale di BB8).

Il target di riferimento ideale è quello degli spettatori più piccoli, alle primissime esplorazioni consapevoli delle galassie dell'immaginazione, che potranno godere tanto di un brividino di autonomia quanto di una rassicurante conclusione d'avventura.