BOMBSHELL - LA VOCE DELLO SCANDALO

Un film di Jay Roach. Con Nicole Kidman, Charlize Theron, Margot Robbie, Kate McKinnon, Allison Janney, John Lithgow, Malcolm McDowell, Alice Eve, Alanna Ubach, Stephen Root, Connie Britton, Brigette Lundy-Paine. Genere Biografico - USA, 2019. Durata 108 minuti circa.La vicenda di Roger Ailes di Fox News, accusato di molestie sessualiLa ricostruzione del caso Roger Ailey, potente capo di Fox News licenziato perché accusato di molestie sessuali da diverse dipendenti.di Roberto Manassero


Trama

Nel 2016, durante un dibattito con Donald Trump, Megyn Kelly, anchorwoman di Fox News, rete televisiva espressione della destra conservatrice americana, incalza il futuro Presidente a proposito della sua misoginia, e per questo viene attaccata dagli ascoltatori e dal presidente del network, Roger Ailes. Nello stesso periodo, la presentatrice Gretchen Carlson, sensibile ai temi del femminismo in un ambiente poco incline a valorizzare le donne, viene licenziata da Ailey e poco dopo fa causa all'ex capo per molestie sessuali, dando così inizio alla bufera giudiziaria che travolgerà l'uomo e porterà al suo licenziamento. Sull'onda del caso, anche Megyn Kelly accusa ufficialmente Ailey, mentre la giovane giornalista Kayla Pospisil, che per coronare il sogno di fare carriera a Fox News aveva accettato le offerte di Ailey, trova il coraggio di lasciare il suo posto.

Un dramma serrato sul ruolo e sul valore della donna nella società americana, e in particolare nell'informazione televisiva, prima linea di un sistema di potere e di rappresentazione in cui il giornalismo cede alle richieste della politica e dello spettacolo.

Un anno prima che il caso Weinstein scuotesse Hollywood e desse inizio alle battaglie culturali, sociali e mediatiche del movimento #metoo, il licenziamento di Roger Ailes da Fox News per molestie sessuali fu un episodio altrettanto eclatante ma meno gravido di conseguenze. A distanza di tre anni Bombshell ne ricostruisce i passaggi e i protagonisti, scegliendo una forma di racconto che alla ricerca documentaria unisce l'audacia iperrealista del nuovo cinema impegnato americano, dissacrante alla maniera di Adam McKay e diretto alla maniera di Inside Job, e qui rappresentato dal regista Jay Roach, autore del film dedicato a Sarah Palin, Game Change, e dallo sceneggiatore Charles Randolph, già responsabile dello script di La grande scommessa.

Bombshell non teme di fare nomi e cognomi, spinge a tratti sul pedale dell'ironia (soprattutto nel modo in cui veterani John Lithgow e Malcolm McDowell interpretano Roger Ailes e Rupert Murdoch), ma non ricorrere mai a toni beffardi e caricaturali. Al contrario, ha una severità di sguardo che coinvolge ogni personaggio e ogni sfumatura dei loro comportamenti, dalle donne che trovano il coraggio di denunciare le molestie, consapevoli però di essere state a lungo controparte di un compromesso inconfessabile, al villain spaventoso Roger Ailes, che alla giornalista a cui ha appena chiesto di alzare il vestito fino alla vita ricorda minaccioso che lui «è discreto, ma spietato».

Uomini e donne di Bombshell, colpevoli e innocenti, vittime o complici, si muovono in realtà in un contesto ben più ampio delle loro singole storie, che costituisce il vero nucleo del film: la sede di Fox News a New York, che nella prima scena Megyn Kelly (interpreta da Charlize Theron con tanto di trucco prostetico che le stravolge i lineamenti e le ha fatto guadagnare una Nomination agli Oscar) illustra nella sua stratificazione simbolica e l'immagine della rete nella cultura americana, emblema dell'unione fra giornalismo, potere e conservatorismo.

Inevitabile che in un simile contesto le donne impiegate - per quanto spesso a favore del loro capo e incapaci di distinguere fra autoconvincimento e coercizione - siano schiacciate fra il peso delle ambizioni, la paura di perdere il lavoro, la spinta delle convinzioni (geniali alcuni scambi di battute sul mondo dei liberal visto dalla parte avversa) e l'obbligo più o meno accettato di mostrare il corpo prima di ogni cosa, nascondendo talvolta la propria identità (come fa la giornalista lesbica e democratica interpretata da Kate McKinnon) oppure vergognandosi delle proprie illusioni, come succede alla Kayla Pospisil di Margot Robbie, che a differenza dei personaggi reali di Kelly e Carlson (Nicole Kidman) è stata creata mettendo insieme diverse testimonianze raccolte durante la lavorazione.

Inaspettatamente, Bombshell è così un film sul rapporto fra la cultura femminile e la destra americana; sull'implicita vergogna o malafede nel riconoscersi in un universo di idee e valori finito nelle mani di un pensiero ostinatamente maschilista; e soprattutto sul valore ideale e monetario di ogni corpo, ogni sogno, ogni forma di verità.

Che sia anche un film abbastanza scaltro da cavalcare l'onda del #metoo, mostrando nel finale un certo piacere moralistico nell'osservare la caduta di un gigante, è senza dubbio vero; ma lo è altrettanto che per una volta la questione femminile sia osservata all'interno del mondo del lavoro, accettando la complessità e le contraddizioni di una battaglia che prima di essere mediatica e spettacolare è sociale, economica, e dunque individuale.