APPLES

Un film di Christos Nikou. Con Aris Servetalis, Sofia Georgovasili, Anna Kalaitzidou, Argyris Bakirtzis, Kostas Laskos, Babis Makridis, Kimon Fioretos, Costas Xikominos, Alexandra Aidini. Genere Drammatico - Grecia, Polonia, Slovenia, 2020. Durata 90 minuti circa.


Trama

Aris, un uomo solitario, è una delle tante vittime di una pandemia che causa un?amnesia tanto improvvisa quanto irreversibile. Accetta di prendere parte ad un trattamento sperimentale che prevede una costruzione a tappe di una nuova personalità. Il suo incontro con Anna, a sua volta partecipante al trattamento, lo spinge a ripensare il proprio futuro.

Il soggetto del film, che risale a una decina di anni fa, trae ispirazione da una fase molto negativa della vita del regista.

La morte del padre lo aveva spinto a cercare di dimenticare i momenti più dolorosi che avevano portato a quell?accadimento stimolandone un?indagine sulla selettività della memoria. Su questo elemento di base Nikou inserisce una riflessione sulla funzione dell?immagine.

Ad Aris viene chiesto dai terapeuti di compiere determinate azioni ma soprattutto di fotografarle come documentazione del percorso. Ecco allora che lo stesso formato del film (4:3) si fa tramite di una riflessione sul tempo presente (anche se qui le foto si scattano con la Polaroid). Perché se la presenza di una pandemia può risultare inevitabilmente di richiamo in questi nostri tempi dovrebbe suscitare attenzione ( e anche preoccupazione) anche l?uso senza limiti delle immagini che i social sembrano imporre. Spesso si ha l?impressione che per molti sia più importante fotografare le esperienze piuttosto che viverle veramente.
Ecco allora che la memoria del vissuto finisce inevitabilmente per impoverirsi. L?incontro di Aris con Anna provoca delle contraddizioni nell?uomo. Non è Eva a porgere la mela quale frutto proibito ad Adamo in questo caso ma è lui che si nutre di un frutto che la saggezza popolare (e non solo) ritiene efficace nel prevenire la demenza senile e quindi la perdita della memoria. Nel processo asettico di costruzione della stessa previsto dai terapeuti tutto è programmato mentre con Anna l?imprevisto rischia di scombinare l?assuefazione ad un eterodirezione della propria vita. Aris deve riflettere se sia meglio l?oblio del passato, la certezza di un presente guidato da altri o l?incertezza di un futuro in cui assumere rischi anche affettivi in prima persona. Non si tratta di una scelta priva di conseguenze.